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Italy's former military intelligence chief Nicolo Pollari has been indicted for helping the CIA kidnap a suspected terrorist suspect from Italian soil. His trial will begin in June.

—BBC NEWS VIDEO: European Union issues 'damning report' on CIA kidnapping in Europe, 00:01:29, Feb. 14WindowsVideo

Marco Mancini, SISMI's former chief of operations, being arrested at his home in Italy in June, 2006.





Radical Egyptian cleric Hassan Mustafa Osama Nasr, also known as Abu Omar: Apparently abducted By the CIA from a Milan street in February 2003.


The issue of CIA renditions in Europe has finally reached the courts ....






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Corriere della Sera, Italy

Ex-Intelligence Chief, CIA Agents Indicted for Kidnapping

 

"This is the first trial of a case involving so-called 'extraordinary renditions,' one of the most controversial aspects of the battle against terror put into effect by the American President."

 

Translated By Adrian Trevisan

 

February 17, 2007

 

Italy - Corriere della Sera - Original Article (Italian)

The former Director of SISME [Italy's secret services] and 26 CIA agents will be tried, but the Constitutional Court must also decide on the case.

 

MILAN: Nicolo Pollari will be tried for the kidnapping of the former imam of Milan, Abu Omar. So the judge in the pretrial hearing, Caterina Interlandi, has made her decision. An indictment against the former SISMI chief (Services for Military Information and Security) has been sent to trial along with indictments against other officials, including SISMI's former chief of operations, Marco Mancini, and 26 CIA agents (among them Robert Seldon Lady, the former CIA station chief in Milan, and Jeff Castelli, head of the CIA in Italy). The trial is scheduled to open on June 8, 2007, before the Fourth Penal Section of the Court of Milan. Raffaele Ditroia, Luciano Di Gregorio and Giuseppe Ciorra will also be tried, as will SISME officials Pio Pompa and Luciano Seno, who are, however, only accused only of abetting the crime.

 

Reactions - Pollari's lawyer, Titta Madia, commented, “We are very disappointed by the decision of the judge, being convinced that the lack of proof and the acquisition of documents covered by secrets of state demonstrates Pollari's innocence.” Another lawyer who is defending some of the American agents, Alessia Sorgato, declared herself, “convinced that the debate will make clear the roles and responsibilities of my clients and will show that the CIA agents were not involved with the kidnapping of Abu Omar.”

 

Conflict between Legal Powers - This is the first trial of a case involving so-called “extraordinary renditions” (the illegal transfer of terrorist suspects), one of the most controversial aspects of the battle against terror put into effect by the American President, George W. Bush. Two days ago the European Parliament strongly expressed itself against the practice WATCH , and the issue has provoked a bitter conflict within the Italian court system, the Berlusconi Government and now the Prodi government.

 

Thursday, in fact, the government sent its appeal to the Constitutional Court against the judges of Milan, claiming that they overstepped their powers by violating laws against the release of state secrets in the investigation of the kidnapping of Abu Omar. Pollari's lawyers requested a delay in the today's preliminary trial hearing while awaiting a Constitutional Court decision on the conflict in legal juristiction. The lawyers of the other SISME officials joined in the request. The judge however denied the appeal and decided to commit the case to trial.

 

The Event - Four year have passed (it was February 17, 2003) since Abu Omar was kidnapped from the Via Guerzoni in Milan on the “command of the CIA,” before he was transferred, after a brief trip from the American air base at Aviano to Ramstein, in Germany, and then to an Egyptian prison, where he was allegedly tortured. The Milan Prosecutor's Office opened an investigation into the abduction that brought to light, among other things, the intercepted phone conversations made by the imam to his wife and a friend in Milan between April and May 2004, in which he told of being kidnapped by “Westerners.”

 

The investigation of the kidnapping made by Milan prosecutors Armando Spataro and Ferdinando Pomarici led to the conclusion that the kidnapping of the imam was organized by 26 CIA agents, among whom was Milan Station Chief Robert Seldon Lady and Jeff Castelli, CIA chief in Italy, along with the help of SISME officials, including the Director of the Military Secret Service Nicolo Pollari, Head of Counterespionage Marco Mancini, and police officer Luciano Pironi [who received a 21-month prison sentence as part of a plea-bargain after admitting to stopping Omar on the street so the CIA could grab him].

 

While the Milan courts requested the extradition of the CIA agents, in June 2005 Milan prosecutor Guido Salvini issued an Order of Protective Custody against Abu Omar, on charges of international terrorism. This was done not only in view of the gravity of the charges against him and his membership in subversive groups allied with Ansar al-Islam , but also, as is written in the Order, as a kind of "protection" for the ex-imam. With his release [this week] by the Egyptian government, the courts now confront the problem of how to effectively question him; the request has been sent to the Egyptian authorities, but they have not responded. Abu Omar, however, has announced that he wishes to return to Italy.

 

Italian Version Below

 

Abu Omar, rinvio a giudizio per Pollari

 

17 febbraio 2007

 

L'ex direttore del Sismi e 26 agenti della Cia saranno processati. Ma sulla vicenda dovrà decidere anche la Corte Costituzionale

 

MILANO - Nicolò Pollari è stato rinviato a giudizio per la vicenda del sequestro dell'ex imam di Milano, Abu Omar. Lo ha deciso il giudice per l'udienza preliminare (gup) Caterina Interlandi. Assieme all'ex direttore del Sismi (Servizi per le Informazioni e la Sicurezza militare) sono stati rinviati a giudizio anche l'ex dirigente Marco Mancini, altri funzionari e 26 agenti della Cia (tra loro Robert Seldon Lady, l'ex capocentro della Cia a Milano, e Jeff Castelli, responsabile del servizio segreto americano in Italia). Il processo dovrebbe aprirsi l'8 giugno 2007 davanti alla IV sezione penale del Tribunale di Milano. Per il sequestro dell' imam andranno a processo anche Raffaele Ditroia, Luciano Di Gregorio, e Giuseppe Ciorra. A giudizio anche i funzionari Sismi Pio Pompa e Luciano Seno, accusati però solo di favoreggiamento.

 

LE REAZIONI - L'avvocato di Pollari, Titta Madia, commenta così la decisione del giudice: «Siamo molto delusi per la decisione del giudice perché convinti della mancanza di prove e che l'acquisizione di documenti coperti da segreti di stato dimostri l'innocenza di Pollari. Tuttavia siamo fiduciosi nel corso della giustizia italiana che seppur con tempi lunghi e passaggi drammatici ci darà ragione». L'avvvocato Alessia Sorgato che difende alcuni degli agenti americani, si è detta «convinta che il dibattimento acclarerà ruoli e apporti dei suoi assistiti e spezzerà l'assioma agenti Cia uguale sequestratori di Abu Omar».

 

CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE FRA POTERI - Si tratta del primo caso di processo sulle cosiddette "extraordinary rendition" (i trasferimenti illegali di sospetti di terrorismo), uno degli aspetti più controversi della lotta al terrorismo attuata dal presidente Usa, George W.Bush, su cui si è espresso duramente due giorni fa il Parlamento Europeo, e che ha provocato un'aspra contrapposizione fra la magistratura italiana, il governo Berlusconi e ora il governo Prodi. Giovedì infatti il governo ha depositato alla Corte Costituzionale il suo ricorso contro i magistrati di Milano ritenendo che abbiano travalicato i propri poteri nell'inchiesta sul rapimento di Abu Omar, violando il segreto di Stato. E i legali del generale avevano chiesto di rinviare l'udienza in attesa di una decisione della Corte sul conflitto di attribuzione dei poteri. Alla richiesta si erano associati anche gli avvocati degli altri funzionari del Sismi coinvolti. Il gup ha però respinto l'istanza e ha poi deciso il rinvio a giudizio.

 

LA VICENDA - Sono passati quattro anni (era il 17 febbraio 2003) da quando Abu Omar venne rapito a Milano in via Guerzoni da un «commando della Cia» per essere trasferito, dopo un breve passaggio per le basi americane di Aviano e di Ramstein, in Germania, in un carcere egiziano dove sarebbe stato anche torturato. Sulla vicenda del rapimento la Procura di Milano aprì un'indagine che tra le altre cose vide il contributo delle telefonate intercettate che l'imam, tra l'aprile ed il maggio del 2004, fece a Milano alla moglie e a un amico e nelle quali raccontò di essere stato rapito da degli «occidentali». L'inchiesta sul sequestro condotta dai procuratori aggiunti di Milano Armando Spataro e Ferdinando Pomarici avrebbe portato ad accertare che il rapimento dell'imam fu organizzato da 26 agenti della Cia tra cui il capocentro di Milano Robert Seldon Lady e Jeff Castelli, capo della Cia a Roma, con il contributo di alcuni funzionari del Sismi, del direttore del servizio segreto militare Nicolò Pollari, del capo del controspionaggio Marco Mancini e del maresciallo dei Ros Luciano Pironi. Mentre per gli agenti della Cia è stata chiesta dalla magistratura milanese l'estradizione, nei confronti di Abu Omar il gip Guido Salvini, nel giugno del 2005, aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di terrorismo internazionale. Provvedimento emesso non solo per la gravità degli indizi a suo carico in relazione alla sua appartenenza a gruppi eversivi vicini ad Ansar Al Islam, ma anche, come è scritto nel provvedimento, per una forma di 'tutela' dell'ex imam. Con la nuova scarcerazione disposta dal governo egiziano, per la magistratura si porrà il problema di rendere effettiva la possibilità di interrogarlo tramite rogatoria, richiesta peraltro già inoltrata e a cui le autorità egiziane non hanno dato alcuna risposta. Lo stesso Abu Omar ha comunque annunciato di voler tornare in Italia.