Perché il diritto di voto è minacciato negli Usa

 

Un lettore italiano fa comprensibilmente fatica a capire vicende come quella dell’Ohio, dove i democratici hanno vinto in tribunale una preziosa battaglia contro il tentativo di limitare il voto per corrispondenza. Ma altre battaglie, e più importanti, restano aperte in molti Stati Usa dove la destra sta cercando di limitare l’accesso alle urne il 6 novembre.

 

Per capire quanto accade, bisogna partire da due differenze fondamentali tra gli Stati Uniti e l’Italia (o tra gli Stati Uniti e la maggioranza dei paesi europei).

 

Differenza numero 1. In Italia se sono un cittadino sono automaticamente iscritto nei registri elettorali del mio comune di residenza, salvo errori (abbastanza rari). Quindi il giorno delle elezioni vado a votare punto e basta. In America non basta essere cittadino, devo ancheregistrarmi” per le elezioni. Posso registrarmi come democratico, come repubblicano, come indipendente, non importa, ma questo passaggio è necessario.

 

Differenza numero 2. In Italia e in molti altri paesi del mondo è obbligatorio possedere una carta d’identità. In America no, anzi una carta d’identità vera e propria non esiste, il documento d’identità più diffuso è la patente di guida; o il passaporto per chi viaggia all’estero (meno del 20% degli americani). Qui possono chiederti un documento d’identità prima di servirti bevande alcoliche per avere la prova che sei maggiorenne; ma in certi Stati Usa e in certe circostanze (come le “fiere di vendita della armi” o la vendita su Internet di munizioni) non ti chiedono un vero documento d’identità per venderti un’arma con cui puoi fare una strage.

 

Improvvisamente, i repubblicani in molti Stati Usa hanno introdotto proposte di legge perché un documento d’identità sia obbligatorio per registrarsi come elettori oppure per essere ammessi al seggio nel giorno delle elezioni. Questa richiesta, che può sembrare banale in Europa, diventa discriminatoria qui negli Stati Uniti. Serve a ridurre gli elettori tra i giovani, i poveri, le minoranze etniche: tutti quelli che tipicamente votano democratico. Perché discriminatoria? Anzitutto, se sei povero non leggi i giornali, non vieni a sapere che queste regole sono state introdotte, te ne accorgi il giorno dell’elezione quando improvvisamente ti chiedono un documento d’identità: ed è troppo tardi. Secondo, procurarsi un documento d’identità costa tempo e denaro (file agli sportelli ecc.) e se sei un disoccupato, un nero, un ispanico, sei meno attrezzato economicamente e culturalmente per affrontare questo percorso a ostacoli.

 

La destra giustifica questa sua campagna con la necessità di ridurre le frodi elettorali. Ma da 30 anni a questa parte l’incidenza delle frodi elettorali è minima in America (la “frode elettoralepiù consistente a memoria d’uomo fu perpetrata dalla Corte suprema nel 2000 rubando la vittoria di Al Gore…) La stessa destra è pronta a denunciare un attentato ai diritti costituzionale, se si chiedono controlli più stringenti a chi compra le armi.